Strumenti musicali del Medioevo
Nel Medioevo gli strumenti musicali subirono numerose innovazioni che portarono allo sviluppo di forme più evolute rispetto al passato. In questo articolo verranno approfonditi alcuni tra gli strumenti più diffusi nell'Europa del XIII secolo, analizzandone brevemente le caratteristiche e l'evoluzione rispetto ai secoli precedenti.
Liuto e viella
Tra gli strumenti musicali del Medioevo a corda più popolari vi erano liuto e viella. Il liuto, la cui origine risale all'antica Mesopotamia, conobbe una grande diffusione nelle corti europee grazie alle sue dimensioni contenute e al suono melodioso. Rispetto al modello arabo importato in precedenza, i liutai del XIII secolo perfezionarono la forma a mandorla del corpo ricavandone un suono ancora più pieno e armonico. Anche la viella, antesignana del violino, subì modifiche importanti in quest'epoca con l'introduzione di una quinta corda che ne ampliò l'estensione Musicale. Pur mantenendo dimensioni ridotte rese la viella più adatta ad essere suonata insieme ad altri strumenti.
Gli strumenti a fiato: non solo flauti e cornamuse
I flauti dolci, derivati dal flauto di Pan della tradizione classica, divennero popolari tra la piccola nobiltà e il clero grazie al loro suono melodioso e al prezzo contenuto. Venivano realizzati in legno di pero, ontano o ebano e potevano raggiungere diverse dimensioni dal flauto sopranino a quello basso. Anche le cornamuse, già conosciute nell'antichità, si diffusero notevolmente in tutta l'Europa. Gli esemplari del XIII secolo si differenziavano per la presenza di un otre gonfiato d'aria anziché del soffietto, rendendole più facili da suonare ma sacrificando parte della dinamica sonora. Rimanevano comunque gli strumenti ideali per accompagnare le danze popolari.
Oboi, corni e trombe costituirono la sezione degli strumenti a fiato nelle orchestre del XIII secolo. L'oboe, detto anche "ghiviera", derivava dal romano tibia e conobbe nel corso del Medioevo un notevole sviluppo diventando lo strumento ideale da impiegare nelle musiche da camera. I corni, inizialmente tortili e privi di tasti, divennero più lunghi e campiti grazie all'aggiunta di una curvatura che ne amplificava il timbro. Le trombe, pur mantenendo le caratteristiche arrotondare tipiche del periodo, divennero più slanciate e agili nelle esecuzioni.
Strumenti a tastiera ed organi
Secolo di grandi innovazioni fu anche il Duecento per strumenti a tastiera come il salterio e l'organetto a mantice. Il salterio, strumento con corde pizzicate originario del mondo bizantino, venne arricchito di una tastiera che ne permetteva di suonare in maniera più simile a quella di un'arpa. L'organetto a mantice, piccolo strumento a buffo trasportabile, si diffuse enormemente grazie alla sua praticità divenendo molto popolare tra giullari e menestrelli. Importanti progressi conobbero anche gli strumenti più grandi come gli organi, grazie a perfezionamenti nella trasmissione dell'aria compressa dal mantice e all'ampliamento del numero di canne che ne accrescevano la potenza sonora.
Il perfezionamento degli strumenti
Nel corso del 200 d.C. numerosi furono i perfezionamenti apportati agli strumenti musicali. Nuove accordature, materiali più pregiati, sistemi per ampliare estensione e volume sonoro portarono liuto, flauti, cornamuse ed organi a sviluppare forme musicalmente più ricche ed espressive. Ciò rese la musica strumentale medievale sempre più raffinata ed apprezzata nelle corti e tra il pubblico colto di tutta Europa.